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Capita spesso, per chi lavora nel campo della consulenza energetica, di soffrire del pregiudizio che ruota intorno alla nostra figura professionale.
Certo, il fatto che “cambio utenze” venga immediatamente associato a “truffa o raggiro” non è un caso, tutta la categoria sa bene che ci sono colleghi che operano senza alcuna trasparenza né controllo.

“Per questo motivo – spiega Alessio Ruggeri, amministratore di Greenworld srl, noi abbiamo creato la strategia della catena di fiducia. Un modo per costruire intorno al nostro brand il trust necessario per poter operare in modo limpido e consolidare i risultati basandoli sulla qualità anziché sulla quantità”.

Come funziona la catena di fiducia

Il principio è semplice: esiste un filo che collega tutti gli attori del settore e che è fatto di diverse fasi, ognuna delle quali condiziona la fiducia di quella dopo.

“Facciamo un esempio – spiega Ruggeri -: un cliente finale ha un rapporto diretto con il proprio fornitore, sembra abbastanza diretto. Eppure la catena è molto più lunga di quanto si possa pensare”. Il fornitore affida infatti il proprio marchio ad un’agenzia di rappresentanza e qui c’è il primo nodo di rischio: cosa succede se l’agenzia usa il brand in modo fraudolento? Che il fornitore ci perde. Per questo è importante creare a priori le condizioni affinché il fornitore abbia tutti gli strumenti per valutare la qualità dell’agenzia.
Il discorso è tuttavia anche inverso: l’agenzia di rappresentanza deve avere un chiaro accordo con il fornitore, perché sotto di sé ha un altro attore estremamente importante: l’agente.

In seguito dunque l’agenzia di rappresentanza mette nelle mani dei propri agenti il proprio brand, anche questo è un nodo di rischio. In Greenworld per esempio abbiamo deciso di premiare la qualità e i contratti che durano nel tempo: in questo modo l’agente ha un riconoscimento economico solido per contratti stipulati in modo chiaro con il cliente finale, non vive con l’ansia dei numeri e ogni anno, se il cliente resta legato al contratto, il gettone viene riconosciuto nuovamente. Il marchio Greenworld viene percepito dai clienti in modo positivo e l’agente può contare su un partner che lo sostiene.

L’agente ha poi un rapporto col cliente ed è questa una delle fasi più delicate: serve una fornitura chiara e affidabile, un backoffice efficiente, un modello trasparente di presentazione dei prodotti e la piena fiducia tra le parti. Se anche uno solo fra gli attori, fornitore – agenzia – agente – cliente, smettesse di avere fiducia nella catena aumenterebbe la possibilità di reclami, disdette o, peggio, conseguenze legali.

Il cliente e il fornitore sono poi la parte finale e visibile della catena di fiducia. Se il fornitore ha provveduto a condizioni chiare con l’agenzia, l’agenzia ha creato un ecosistema di crescita stimolato dalla qualità, l’agente ha trovato un driver affidabile in termini di offerta e supporto allora il cliente avrà percepito un ambiente sereno. Firmerà e continuerà ad essere soddisfatto.

“Abbiamo puntato sulla catena di fiducia da sempre – conclude Ruggeri – e questo ci ha permesso di avere oltre 30 fornitori attivi con condizioni particolarmente vantaggiose, collaborazioni con agenzie ed agenti con un turnover vicino allo zero e una media di mantenimento clienti che supera di tre volte quella di mercato. Collaborare con Greenworld vuol dire fidarsi e guadagnarsi fiducia. Rigenerare l’immagine del broker energetico è un vantaggio per tutti”

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